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Lo smart-working e le ferie: come farli andare d’accordo

Federico Falciani computer smartworking

Smart working e ferie: come si può creare un rapporto sano con il bisogno di lavorare e la necessità di riposarsi?

Negli ultimi anni, il concetto di smart-working ha guadagnato sempre più terreno, grazie alla sua flessibilità e alla sua capacità di consentire ai dipendenti di lavorare ovunque e in qualsiasi momento.

Come ben sappiamo, si parla di smart-working per riferirsi a quella modalità di lavoro che consente ai dipendenti di lavorare in modo autonomo e indipendente, utilizzando le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, come computer, telefoni cellulari e strumenti di connessione a Internet, spesso da casa, anche se non esclusivamente.

Consentendo ai dipendenti di decidere quando e dove lavorare, a seconda delle proprie esigenze e preferenze personali, lo smart working rende più semplice l’equilibrio tra la vita professionale e quella familiare e personale, riducendo lo stress e aumentando la produttività.

 

Vantaggi e svantaggi

Tra i vantaggi dello smart working si annoverano la riduzione dei costi legati alla gestione dell’ufficio, la possibilità di assumere personale qualificato proveniente da qualsiasi parte del mondo e la riduzione dell’impatto ambientale legato ai spostamenti dei dipendenti.

Il lavoro intelligente può essere utilizzato in diversi ambiti lavorativi, dalla pubblica amministrazione alle aziende private, passando per le professioni della conoscenza come designer, programmatori e esperti di marketing. Tuttavia, è importante sottolineare che lo smart working richiede una forte capacità di organizzazione e gestione del tempo, nonché un’alta dose di responsabilità e autonomia.

Uno dei suoi lati negativi, infatti, si trova proprio al capo opposto del suo vantaggio: non essere in ufficio, non avere orari prestabiliti e, spesso, trovandocisi in un luogo informale (a casa, in un cafè, in una biblioteca, o altro) rende difficile l’individuazione del limite che divide la vita privata da quella lavorativa. Spesso, si finisce per ricevere chiamate a orari in cui, in condizioni non smart, la giornata lavorativa si era detta conclusa. O, ancora, non si hanno a disposizione ambienti silenziosi, appartati, adeguati e/o le condizioni ottimali per una proficua operatività: chi lavora a casa, specialmente, e magari è genitore, si troverà a dover interagire con entrambe le realtà, spesso generando stress e fatica esponenzialmente superiori a quelle di chi, al contrario, va in ufficio, lasciando gli oneri di casa… a casa.

 

Il lavoro intelligente e le ferie

Come molti di noi hanno sperimentato con l’avvento delle ferie, gestire lo smart-working in vacanza può essere una sfida senza fine. Per molte persone l’idea di passare le vacanze al mare o in montagna, al riparo dal caos del lavoro, dovrebbe essere sinonimo di pausa, stacco, no-contact. Tuttavia, con l’aumento del lavoro da casa, la frontiera tra vita professionale e vita privata sembra sempre più sottile.

In particolare, il lavoro da casa e lo smart-working rendono difficile distinguere tra giorni lavorativi e giorni di ferie, specialmente se si ha un capo esigente o si lavora in un ambiente competitivo, dove le scadenze sono all’ordine del giorno.

In alcuni casi, può addirittura essere difficile evitare le e-mail, le telefonate o le videoconferenze del lavoro durante le vacanze, e molte persone finiscono per rispondere a chiamate o messaggi di lavoro, invece di godersi un meritato riposo.

Ma come si può gestire al meglio la situazione?

 

Gestire ferie e smart working

Innanzitutto, è importante stabilire dei limiti chiari con il proprio datore di lavoro. Questi limiti dovrebbero includere orari di lavoro definiti e garanzie sulla disponibilità durante il tempo libero, in modo da evitare situazioni di stress o tensione.

In secondo luogo, si dovrebbe cercare di pianificare le proprie attività in anticipo e coordinarsi con il proprio team per evitare emergenze o situazioni urgenti durante le ferie.

Infine, è essenziale imparare a “spegnere” il lavoro durante le vacanze e dedicarsi completamente al proprio tempo libero. Questo potrebbe significare disattivare le notifiche e-mail e telefoniche, utilizzare un normale telefono anziché un dispositivo di lavoro e fare attività rigeneranti e rilassanti che aiutino a disconnettersi dal lavoro.

Insomma, le ferie e lo smart-working possono anche essere gestiti con successo, ma richiedono una buona dose di pianificazione, flessibilità e compromesso. Trovare un equilibrio tra lavoro e vita privata può davvero fare la differenza per una vacanza rigenerante e soddisfacente. Ma, come dico spesso, soprattutto per poter lavorare meglio: saper staccare è fondamentale per la salute non solo della propria mente e del proprio corpo, ma anche del proprio lavoro.

Una mente non riposata non sarà efficiente, così come un corpo non rilassato non riuscirà a stare al passo con le richieste della mente.

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